“Non si può prescindere dai fondamenti pedagogici e psicologici che hanno orientato  le implicazioni nelle pratiche educative scolastiche del passato e, successivamente, di quelle moderne. A partire dal loro prezioso contributo che le ha rese “universali”, è stato per me possibile sviluppare concettualmente azioni educative rispondenti ai bisogni formativi e alle necessità dei bambini, nell’attualità del nostro tempo.
Ritengo infatti che  lo sguardo attento alla complessità delle sfide educative di oggi non può che partire dal  bambino nella sua “soggettività”, attraverso il valore che l’educatore dà ai piccoli gesti nella quotidianità, che favoriscono l’accesso alle vie del significato e alla dimensione dell’affettività.
Nei diversi compiti di sviluppo l’acquisizione delle esperienze dei bambini viaggiano parallelamente con l’elaborazione di emozione e pensiero, intenzione e azione nel confronto con l’altro, nella sperimentazione dell’intersoggettività e del “mondo”.
I molteplici linguaggi dell’espressività, da quello linguistico e metaforico, estetico,  artistico, devono trovare  campo fertile nelle aule scolastiche con  la predisposizione di veri e propri “ambienti di apprendimento” che sviluppino le esperienze sensoriali, l’immaginazione, la “conoscenza” attraverso il pensiero.”

Dott.ssa Elena  Pascale

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